Spesso la paura del dentista gioca brutti scherzi, e così si tende a posticipare interventi ed eventuali appuntamenti, con tutti i rischi e le problematiche che ne derivano.
Oltre all’operazione chirurgica vera e propria, a volte ciò che spaventa è proprio l’anestesia, ritenuta spesso insufficiente per la copertura del dolore o addirittura pericolosa per la salute. Da un lato quindi alcuni pazienti vorrebbero essere sottoposti ad anestesia totale, in modo tale da non correre il rischio di provare dolore. Dall’altro vorrebbero evitarla completamente, richiedendo un altro tipo di trattamento: la sedazione cosciente.
La sedazione cosciente (detta anche sedo-anestesia) consiste in una tecnica anestesiologica che ha lo scopo di creare nel paziente una condizione di rilassamento, favorendo amnesia e controllo del dolore.
Il risultato è che il paziente, pur rimanendo cosciente, non avverte alcun dolore ma soprattutto non ricorda nulla dell’intervento in questione. Quello che è importante è che la sedazione cosciente non implica la perdita dei riflessi protetti, quindi la respirazione rimane autonoma e si può sempre rispondere in modo adeguato agli stimoli fisici e ai comandi verbali.
Tuttavia, è bene sapere che anche la sedazione cosciente, per quanto sicura, potrebbe comportare rischi e controindicazioni. Di conseguenza, prima disottoporvisi bisognerebbe sapere se vi sono le condizioni per poterlo fare.
La sedazione cosciente può essere praticata per alleviare l’ansia e facilitare interventi su pazienti odontofobici o ansiosi, pazienti cardiopatici, ipertesi, o ancora epilettici. Questo perché è in grado di ridurre la portata negativa di stress e forti emozioni. Tutto questo vale anche per i pazienti portatori di handicap. In questo caso, infatti, le cure odontoiatriche sono rese più difficili a causa dell’eccessiva irrequietezza del paziente. Grazie alla sedazione cosciente è possibile portare il paziente in una situazione di maggiore tranquillità riducendo aggressività e disordini motori.
Diversamente, la sedazione cosciente è sconsigliata alle donne in stato di gravidanza, sia nei primi tre mesi che nel terzo trimestre, in quanto c’è la possibilità che la sedazione favorisca il parto anticipato.
Non solo, anche in caso di difficoltà respiratorie, forti raffreddori, bronchiti croniche, sarebbe meglio evitare in quanto potrebbe essere difficile praticare la sedazione. Fra le controindicazioni rientrano anche altre malattie gravi come broncopolmoniti acute, enfisema, sclerosi multipla, miastenia, ecc.
Innanzitutto, prima di effettuare la sedazione, l’anestesista o il dentista responsabile della procedura controlla la storia clinica del paziente. In particolare la valutazione deve essere effettuata qualche giorno prima dell’intervento e, in questa sede, andranno identificate le tecniche chirurgiche e di sedazione più adatte al caso specifico.
A questo punto si può procedere con la sedazione, che si pratica tramite una cannula in endovena, attraverso il quale si somministrano i farmaci. Nel corso della sedazione i parametri vitali vengono costantemente monitorati. In alcuni casi, ai farmaci si associa anche l’inalazione del protossido d’azoto, che unito all’ossigeno non presenta alcuna controindicazione.
Il protossido d’azoto inoltre, viene eliminato nel giro di 2-3 minuti, per cui l’unica raccomandazione è di non mettersi immediatamente alla guida. Naturalmente, come in tutte le cose, anche la riuscita della sedazione dipenderà molto dal personale che la pratica e dal fatto che venga messa in atto seguendo protocolli di sicurezza e negli ambienti adeguati.
Confermeremo il tuo appuntamento nelle prossime 24 ore. Emergenza? Chiama 391 168 5722
Il nostro team di esperti risponderà a tutte le tue domande e potrai prenotare una visita presso la nostra sede.
Error: Contact form not found.